Sergio Caputo e il suo “sabato italiano”
fa cantare il pubblico del Teatro di Ponente stracolmo di fans
L’amarcord corre sul filo della musica grazie ad un compleanno speciale: i 40 anni di “Un sabato italiano” il successo che ha cambiato la vita di Sergio Caputo, uno dei protagonisti della musica italiana degli anni Ottanta e Novanta.
L’ex pubblicitario milanese ha portato anche sul palco del Teatro di Ponente a Molfetta, la celebrazione di quell’album che è ben impresso nella memoria di quella generazione come testimonia anche il pubblico molfettese: ad ogni nota, ogni accordo, ogni refrain diventa un grande karaoke al quale nessuno vuole rinunciare. Da “Bimba se sapessi” a “Mercy bocu” passando per “Spicchio di Luna”, “L’astronave che arriva” e “Il Garibaldi innamorato”, nessuno si fa trovare impreparato, perché quei brani sono stati mandati a memoria dal pubblico. Ed ognuno, con la memoria, torna agli anni della propria giovinezza.
Sergio Caputo e la sua band composta da sei straordinari musicisti mescola canzoni e ricordi personali, assoli di chitarra elettrica e aneddoti della sua vita, scandita dal blues e dallo swing. Con quel brano, appunto “Un Sabato Italiano” che è cresciuto come un figlio, attraversando epoche e stili musicali diversi, senza mai finire nel dimenticatoio.
“Fa piacere che il pubblico ricordi le mie canzoni: è una grande emozione” racconta Sergio Caputo in questo viaggio che il pubblico di Molfetta vorrebbe non finisse mai.
Un successo che conferma la bontà delle proposte della Fondazione “V. M. Valente” in questa rassegna “I Suoni della Cultura”, voluta dal presidente Marcello Carabellese e ideata dal direttore artistico Sara Allegretta. Anche con lo spettacolo di Sergio Caputo ha continuato a srotolarsi quel filo rosso che, grazie al racconto, sta attraversando l’estate in musica della Fondazione Valente.